giovedì 17 febbraio 2011

Anatomia Solid Body

Il fascino indiscutibile della chitarra ha raggiunto il culmine e la sua popolarità grazie anche all'avvento della versione elettrica. Anche la sua evoluzione, come nel caso dello strumento acustico, ha avuto luogo negli USA. Fondamentalmente, una caratteristica accomuna ogni modello di chitarra elettrica: il pick-up. Questo è il cuore dello strumento, almeno nella sua fase di elaborazione del suono. Infatti, il pick-up ha il compito non irrilevante di convertire quella che è la vibrazione delle corde in segnale elettrico, che sarà poi processato dall'amplificatore e riconvertito in suono fisico.
Due sono le principali versioni della chitarra elettrica: a corpo pieno (solid-body) e a cassa vuota (hollow-body). Inizieremo a trattare il primo caso.
A livello storico, la chitarra solid-body è la derivazione (negli anni 20-30 del secolo scorso) delle chitarre acustiche alle quali venivano montati i primi modelli di pick-ups. L'esigenza di questo era data dal bisogno di più volume da parte della chitarra, specialmente nelle orchestre con tanti elementi dove, è facile intuirlo, il suono della acustica veniva soffocato dal volume degli alti strumenti. Il problema che comunque si verificava era nel fatto che le tavole sulle quali venivano montati i pick-ups non erano molto stabili e si muovevano alla vibrazione della corda, oppure innescando un effetto audio chiamato feedback. Nella chitarra elettrica a corpo pieno la massa del corpo è talmente elevata da ridurre notevolmente la capacità di trasmettere le vibrazioni. Vi chiederete se questo sia un bene: è ovvio che il legno deve vibrare, e infatti un buon corpo solid-body riesce a mantenere una buona dose di vibrazioni armoniche, evitando comunque l'instabilità tipica di uno strumento acustico, che, come abbiamo visto, può essere amplificato in ben altri modi.
Un'altra delle caratteristiche del corpo pieno è sicuramente il fatto che questo può assumere forme particolari, praticamente impossibili da rilevare sulla chitarra acustica, obbligata da certi criteri di progettazione per poter avere una buona risposta timbrica.
Il legno impiegato nella costruzione di una solid-body deve essere ben duro, essicato a forno oppure stagionato; ad esempio, ottimi legni sono il mogano, l'ontano, l'acero, il frassino e il noce. Negli ultimi anni, la sperimentazione a portato alla costruzione di corpi in materiale alternativo, quali la fibra di carbonio, il metallo o addirittura il vetro (non sempre, comunque, con risultati soddisfacenti). Bisogna sempre tenere conto del fatto che il materiale con cui è fatto il corpo, sia esso vuoto o pieno, conta comunque sulla resa sonora dello strumento. E anche il manico vuole la sua parte di responsabilità in questo. Da qui la possibilità ad esempio di manici in legno o altri materiali, come la grafite per le chitarre Steinberger, tanto amate da molti (compreso il sottoscritto, che ne è un utilizzatore forsennato da anni), ma anche tanto odiate (forse più che altro per la mancanza della paletta).

Analisi della chitarra elettrica

Passiamo ora ad analizzare le parti che compongono una comune chitarra elettrica.
Nella figura a fianco possiamo vedere gli elementi più importanti di una chitarra solid-body. Il modello rappresentato è molto probabilmente il modello più famoso di chitarra elettrica che ci sia mai stato, ovvero la Fender Stratocaster., nella versione anni '90, definita American Standard.
Tutte le parti che diversificano la solid-body elettrica dalla chitarra acustica si trovano praticamente nel corpo dello strumento. Anche il manico presenta delle differenze, ma la metodologia ne rimane invariata. Osserviamo quindi le parti che compongono il corpo, incominciando dal body stesso.

Il Body

Come già accennato in precedenza, il corpo della chitarra elettrica risulta fondamentale sia da un punto di vista estetico che da quello timbrico. Esso ospita tutte le parti che dovranno permettere allo strumento di comunicare con l'amplificazione le informazioni sonore, quali i pick-ups, i controlli di tono e volume, il selettore dei pick-ups e la presa jack, di cui parleremo dopo.
Solitamente il corpo può essere composto da un unico blocco di legno, lavorato nella forma desiderata, sul quale sono praticati gli intagli necessari ad ospitare le varie parti, tra cui gli alloggiamenti dei pick-ups e dei circuiti elettrici. Di seguito viene verniciato per poter raggiungere la colorazione finale.
Un altro tipo di corpo può essere formato da due parti. A quella inferiore viene sovrapposta una tavola più fine (chiamata "top"), solitamente di legno diverso.
Un  altro tipo di corpo può essere formato da due pezzi laterali che si uniscono ad una parte centrale, la quale fa parte del prolungamento nel manico dello strumento.
Fondamentalmente sono queste le tre filosofie costruttive, di cui le prime due molto comuni nelle chitarre solid-body.
Una caratteristica molto importante è data dal fatto che il body è composto da una o due spalle mancanti, nella figura viste come spalla superiore e inferiore. La spalla mancante (nel caso che sia presente una sola sarebbe quella inferiore) facilita l'accesso alle zone più alte della tastiera. Ed infatti, solitamente sulla chitarra elettrica la tastiera viene usata nella sua totalità, a seconda abbia essa più o meno tasti, come vedremo dopo.

Il Manico

Le tecniche di costruzione del manico non differiscono, come filosofia base, da quelle già viste per il manico della chitarra acustica. La differenza è principalmente nel fatto che sullo strumento elettrico si suona anche dopo il dodicesimo tasto. Questo comporta quindi una buona accessibilità alle zone alte della tastiera, data dall'utilizzo delle spalla mancante. La tastiera del manico, inoltre, è più lunga rispetto a quella di una chitarra folk. Infatti può avere 21, 22 o 24 tasti, tutti accessibili.
Inoltre, montando corde adeguatamente più piccole e morbide rispetto alla acustica, risulta più stretta come dimensioni, anche se le misure cambiano a seconda del modello di chitarra.
Per quanto riguarda la paletta, le forme possono essere svariate. Di solito montano tre meccaniche indipendenti per lato, oppure utilizzano un sistema tipo Fender, con le sei meccaniche tutte sullo stesso lato. Le chiavi, sempre indipendenti l'una dall'altra, utilizzano lo stesso sistema visto per la chitarra folk.




Bolt On
Set In


Come potete vedere nella figura sopra, metodi per congiungere il manico al corpo sono praticamente due, e cioè il manico incollato o il manico avvitato. Esistono tutt'oggi due schieramenti opposti sul sistema migliore di giuntura del manico. Da una parte troviamo i sostenitori del manico incollato ad incastro, che permette un migliore sustain alla vibrazione delle corde, grazie al fatto che la giunta alla fine diventa un blocco unico, come lo è, tra l'altro, per la chitarra acustica. Altri invece sostengono che comunque un manico avvito è garanzia di sicurezza e stabilità, ammettendo che un po' di sustain viene a perdersi. Di mezzo, possiamo dire che entrambi i sistemi sono validi, in quanto, alla fine, conta anche tutto il resto del materiale con cui è composta la chitarra, diventando così una scelta molto personale. Tutt'al più, possiamo risolvere il problema avendo più modelli diversi di chitarre, sempre per fare felice il nostro portafoglio...
Concludiamo spendendo due parole sulla barra di rinforzo del manico, le cui caratteristiche tecniche le abbiamo già viste nella sezione acustica. La regolazione della barra può portare a rilevanti problemi nel caso si utilizzi frequentemente, e con buona energia, la leva del ponte tremolo. Occorre quindi fare le opportune scelte di tensione del manico in merito anche a questo motivo. Nel caso siate acerbi su come regolare il manico, il consiglio è di lasciare fare agli esperti.

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